domenica 18 novembre 2012

Centri di Istruzione degli adulti: perdita della titolarità per i docenti che vi insegnano?

Pasquale Spagnoletti* L'istituzione di Centri per l'Istruzione degli adulti determinerà l'immediata e automatica perdita della titolarità delle cattedre di tutto il personale docente dei corsi serali delle scuole superiori
Il recente regolamento sull'istituzione dei centri d'istruzione per gli adulti determinerà per tutto il personale docente dei corsi serali delle scuole superiori, la perdita delle titolarità della cattedra e il conseguente inevitabile trasferimento coattivo ad altra destinazione nell'immediato o nel breve periodo.
Infatti, l'organico del centro sarà solo di tipo funzionale. Ciò significa che gli insegnanti, saranno prestati al centro dall'istituzione scolastica in cui rimangono incardinati, avendo perso, però, la titolarità della cattedra. Non si specifica quali conseguenze ciò comporterà a livello di quadro organico del personale docente all'interno delle singole scuole. Con inevitabile perdita di posti di lavoro per il personale precario della scuola.

Ma se l'attività didattica dei centri per l'istruzione degli adulti continuerà a essere svolta dalla stessa scuola, (art. 4 comma 6) con docenti prestati a seconda delle contigibili esigenze, non si comprende quale sia il senso dell'istituzione di una nuova istituzione scolastica, priva di una sede fisica e di personale proprio.
La spending review nella scuola pubblica Italiana è risalente nel tempo, l'aumento del numero minimo degli alunni per classe ha determinato da tempo una riduzione degli organici del personale docente ed una conseguente detrimento della qualità dell'offerta formativa.
Nel campo dell'istruzione degli adulti ciò ha prodotto una riduzione del 30% dei corsi. Emblematiche sono le questioni aperte anche in termini di contenzioso, che hanno portato tra le altre ad una sentenza del TAR Sardegna che nel giugno del 2011, ha condannato il MIUR e l'USR al ripristino dei corsi serali (non concessi per le classi 1°, 2° e 4° dei corsi serali per lavoratori della Sardegna) per eccesso di potere per mancato rispetto del contenuto di norme e illogicità manifesta, carenza di motivazione, disparità di trattamento ed arbitrarietà dell'azione della pubblica amministrazione.
La strategia è proseguita, proprio nel campo dell'istruzione degli adulti, con la scelta operata in sede di legge finanziaria del 2007, che al comma 632 dell'art. 1 ha istituito il centro provinciale per l'istruzione degli adulti, con l'intento di sostituire i Corsi serali.
La legge citata nell'attribuire ai Centri provinciali per l'istruzione degli adulti autonomia amministrativa, organizzativa e didattica, riconosce ad essi "un proprio organico distinto da quello degli ordinari percorsi scolastici, da determinare in sede di contrattazione collettiva nazionale". Il decreto ministeriale Fioroni del 2007, nel ribadire gli stessi concetti, afferma solo nella norma di chiusura (art. 9 "disciplina transitorie") che nella fase di prima applicazione e fino all'entrata in vigore dei regolamenti richiamati, l'organico dei centri ha carattere funzionale.
I tecnocrati dell'attuale Governo nel formulare il regolamento hanno stabilito a titolo definitivo che la dotazione dell'organico sia di tipo solo funzionale, in quanto "i percorsi d' istruzione relativi agli istituti tecnici, agli istituti
professionali e ai licei artistici, sono realizzati dalle istituzioni scolastiche presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale e artistica, rimanendo in esse incardinati".
Mentre la legge faceva riferimento alla contrattazione collettiva per la determinazione dell'organico dei centri, il regolamento, violando così la norma primaria in materia, ha bypassato la disposizione, disponendo a titolo definitivo di materia soggetta alla contrattazione. Solo già per tale ragione il regolamento approvato non può non apparire illegittimo.
La ragione di una struttura burocratica priva di proprio personale, al di là delle belle parole, sottende l'intenzione di risparmiare sul costo del personale, con scopo liquidatorio dei corsi serali. Un burocrate unico su base provinciale al posto del normale dirigente scolastico, che determinerà il numero delle classi e conseguentemente il personale necessario anno per anno.
In primo luogo questo si tradurrà in un peggioramento della qualità dell'insegnamento dei corsi serali, inferendo così un colpo mortale al principio della continuità didattica, poiché il personale docente di ruolo stabilmente
inserito, anche da tempo, nell'organico dei corsi serali, privato della propria cattedra, sarà indotto a trasferirsi , per non trasformarsi in personale destinato a colmare il peso stagionale.
Nel corso serale che mi riguarda, si sono già perse in modo quasi definitivo le classi prima e seconda, ma anche per l'anno prossimo esiste un numero d'iscritti sufficiente a garantire la conservazione delle altre tre classi, secondo l'ordinamento previgente.
Ma per la formazione delle classi nel Centro, essendo prevista anche una riduzione delle ore del corso (30% ), la fruizione a distanza di una parte del percorso, il riconoscimento ampio dei crediti formativi, la personalizzazione del percorso di studio anche nell'anno scolastico successivo, l'articolazione della classe per livelli, quante cattedre si conserveranno?
Sulla riduzione delle ore, che per i corsi serali sono già ridotte rispetto ai corsi del diurno (25 invece di 32) l'ulteriore riduzione prevista non appare giustificabile alla luce dei bei principi esposti in altre parti del regolamento e
si pone in contrasto con quanto espresso, dal Consiglio nazionale della pubblica Istruzione con il Parere prot. n. 6056.
Infatti, limitatamente ad altre ipotesi già il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione aveva espresso perplessità sulla riduzione dell'orario complessivo annuale delle lezioni degli istituti tecnici e professionali: " non si evincono né i criteri ai quali si era attenuta l'Amministrazione nella individuazione delle materie fatte oggetto della riduzione oraria, né i motivi che avevano indotto la stessa Amministrazione a sottrarre ore d'insegnamento". Tali considerazioni bene si attagliano a quanto previsto dal regolamento in questione.
"In questo modo l'Amministrazione ha tradito gli alunni nel loro diritto alla continuità educativa e li costringe a patire la provvisorietà e la precarietà di provvedimenti che appaiono estranei alla funzione istituzionale della scuola".
*Corso Serale - Istituto Carafa di Andria - materie giuridiche

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