venerdì 16 novembre 2012

IL PRIMO DOCUMENTO




1°Documento della assemblea autoconvocata a Cagliari dei/delle docenti delle scuole di ogni ordine e grado:

·                    Per esprimere la netta opposizione alle proposte del ministro Profumo e al Ddl.n.953(ex l. Aprea).
·                    Per la rivalutazione della funzione pubblica della scuola nel diritto allo studio.
·                    Per il riconoscimento del lavoro di tutti  gli operatori della scuola pubblica

Mercoledì 7 novembre 2012 nell’aula magna dell’istituto “Meucci” di Cagliari si è riunita una vasta assemblea autoconvocata delle/dei docenti di numerose scuole di ogni ordine e grado della provincia di Cagliari per discutere le recenti proposte del ministro Profumo contenute nel Ddl "di stabilità" n. 2013 e nel Ddl n.953 (ex l.Aprea).


Considerato :

·         che il Ddl n.953 (Aprea-Ghizzoni) approvato dalla Commissione istruzione il 10 Ottobre scorso colpirà definitivamente il modello di scuola pubblica che cerca di favorire la partecipazione alle decisioni delle componenti che fanno parte della vita delle  scuole, permettendo invece che finanziamenti privati ne condizionino il lavoro; l'attività didattica sarà sottoposta a un nucleo di valutazione legato all'Invalsi, già ampiamente criticato per i famigerati "test".

·         che le proposte di legge contenute nel dlg 2013 se approvate porterebbero da 18 a 24 le ore di insegnamento dei docenti di scuola media di primo e secondo grado aggravando in modo insostenibile il carico lavorativo dei docenti che certo non si riduce alle ore di insegnamento ma va molto oltre (frequenti riunioni di vario genere, preparazione di lezioni, di materiale didattico, correzione di compiti, recupero di studenti in difficoltà, incontri con i genitori per citare solo alcuni degli oneri);

·         che tali proposte non solo distruggerebbero la qualità della didattica ma azzererebbero le possibilità di tutti i docenti precari della scuola pubblica di ottenere supplenze;

·         che tale stravolgimento del carico lavorativo sarà accollato senza alcuna retribuzione in brutale deroga dal CCNL scuola il cui rinnovo è  fermo dal 2009 ed è stato congelato sino al 2014.

·         che la categoria è stata colpita pesantemente sul piano economico anche dal blocco degli scatti di anzianità dal 2011 e che il governo ha disposto di continuare a bloccare sino al 2017;

·         che si è disposto di non pagare le ferie non godute dei precari colpendo ulteriormente una fascia di lavoratori assai tartassati e privati di diritti;

·         che si dispone il passaggio del personale docente collocato fuori ruolo per motivi di salute (attualmente spesso occupato nelle biblioteche scolastiche) al ruolo di amministrativo nelle segreterie scolastiche (sovraccariche di lavoro che richiede competenze diverse da quelle dei docenti) o di tecnico nei laboratori; 

·         che è in fase di attuazione un assurdo concorso per docenti in cui si prevede l'assunzione di 11.892 precari, cifra che copre a malapena la metà di coloro che sono andati in pensione l'anno scorso, e che riguarda docenti già abilitati e vincitori di precedenti concorsi.

a ciò si aggiungano:

·         i tagli della riforma Gelmini che colpiscono duramente la scuola elementare (con la distruzione dei moduli, delle compresenze e la decurtazione del tempo pieno), la scuola media e superiore in particolare gli istituti tecnici e professionali;
·         il ricorso alle "classi atipiche", una scelta scellerata che mortifica e disconosce la professionalità dei docenti tecnico pratici;
·         i tagli ai docenti di sostegno agli studenti portatori di handicap;
·         l'aumento degli alunni per classe
·         i tagli al personale tecnico, amministrativo e ausiliario delle scuole;
·         i tagli al funzionamento ordinario delle scuole;

Molto c'è da dire ed è stato detto durante l'assemblea su queste vessazioni addossate alla scuola pubblica nella più ottusa noncuranza della sua fondamentale funzione sociale e civile; all’unanimità i docenti rifiutano e si oppongono alle recenti proposte del ministro e al ddl n.953 ritenendole irrimediabilmente lesive della pubblica istruzione, del diritto allo studio, dei diritti di tutto il personale della scuola, e autoritarie, ovvero indegne di un paese democratico, perché aboliscono il diritto di contrattare a livello nazionale le condizioni di lavoro.

Si ribadisce: NON UN'ORA IN PIU' OLTRE LE 18

Chiediamo:
·         il ritiro di questi provvedimenti che incombono come una spada di Damocle
·         un serio piano di investimenti con adeguate risorse per la scuola pubblica e coloro che ci lavorano.   
·          
A tal fine intendiamo mettere in atto iniziative di comunicazione e contestazione: 

·                    realizzare una prossima assemblea autoconvocata per il 16 c.m. presso il liceo 
         "Siotto" di Cagliari, dalle ore 16.00;    
·                    aderire agli scioperi del 14 anche con manifestazione, e del 24 novembre;
·                    manifestare pubblicamente il nostro impegno funzionale alla didattica;
·                    bombardare la commissione istruzione di email di protesta e critica
·                    interpellare i politici circa le loro posizione e le loro scelte riguardo alla scuola pubblica;
·                    inventare iniziative nelle scuole come: programmare con i collegi un’ora di lezione collettiva con gli studenti durante la mattina; tenere aperte le scuole la sera;
·                    tenere assemblee autoconvocate a rotazione negli istituti che renderanno disponibile la sede, per elaborare nuove proposte  da consegnare alle istituzioni;
·                    rifiutare gli incarichi aggiuntivi.

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