6 DICEMBRE CAGLIARI | MANIFESTAZIONE STUDENTESCA | Le nostre lotte faranno scuola!
Evento pubblico · Creato da UdS Sardegna
In
un paese che fino a poche settimane fa sembrava totalmente pacificato e
rassegnato ai sacrifici imposti dalle politiche di austerity, la
presenza di un movimento studentesco ampio e diffuso, capace di portare
in piazza istanze vertenziali delle scuole e delle università e di
leggerle e contestualizzarle nell'ambito di una battaglia generale, è
stata la novità non prevista per molti. Il 14 novembre gli studenti e le
studentesse, la generazione precaria, hanno alzato la testa anche nel
nostro paese, come S
pagna, Grecia e
Portogallo. Siamo tornati in piazza il 24, dimostrando di non avere
paura, di non essere spaventati dalla repressione messa in campo dalle
forze dell'ordine nella giornata del 14. Come studenti e studentesse,
torneremo in piazza il 6 dicembre, in occasione dello sciopero di otto
ore indetto dalla FIOM.
Le data del 6 ha un significato importante.
Per anni si sono contrapposti i diritti dei “garantiti” alla precarietà
dei non garantiti, individuando nelle garanzie degli uni la causa
dell'insicurezza degli altri. Ora questa divisione è andata cadendo a
causa della crisi, dell'austerità e delle riforme del governo. L'aumento
della disoccupazione, soprattutto giovanile, la precarietà che non si
sostanzia solo nelle forme contrattuali, ma si manifesta ogni giorno
come un male latente. É la precarietà esistenziale, condizione materiale
e psicologica tristemente propria oggi di milioni di persone nel nostro
paese un numero insostenibile, che delinea i contorni di una crisi
generazionale senza precedenti. Questa incertezza riguardo al futuro
ormai si è estesa a tutta la società italiana ed è stata utilizzata a
lungo come deterrente, come strumento per mettere a tacere le proteste,
in una falsa ottica di unità nazionale, in cui tutti devono concorrere a
tenere a galla la barca. Una retorica che non possiamo più accettare:
il 6 è necessario scendere in piazza per dimostrare come i sacrifici che
ci vengono chiesti non siano l'unica soluzione possibile, ma come
attraverso i saperi, liberi dagli interessi del mercato, sia possibile
costruire e creare un cambiamento.
Oggi possiamo vincere. Il governo
ha già ritirato l'aumento dell'orario di lavoro degli insegnanti,
l'iter parlamentare del PDL Aprea è stato bloccato per ora grazie alle
mobilitazioni, ma tutto questo non ci può bastare!
Vogliamo
costruire un paese che si regga sulla democrazia nei luoghi di lavoro e
di studio, un Paese dove vengano garantiti i diritti e la dignità, a
scuola, nelle università e in fabbrica, vogliamo lottare per un Paese
dove l'istruzione e la ricerca abbiano investimenti pubblici per
immaginarci un nuovo modello di sviluppo per uscire dalla crisi e per
costruirci un presente e un futuro giusto e degno!
IL 6 DICEMBRE
LE NOSTRE LOTTE FARANNOSCUOLA!
NON CI FERMIAMO, RIPRENDIAMOCI IL PAESE!
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