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giovedì 6 dicembre 2012

NOTA RELATIVA ALL’AUDIZIONE del 20 novembre 2012 PRESSO UFFICIO DI PRESIDENZA della 7ª COMMISSIONE (Istruzione) del Senato SUL DISEGNO DI LEGGE N. 3542 E ABBINATI - ORGANI COLLEGIALI SCUOLA -


Il DdL C. 953 è diventato l’Atto Senato n. 3542 così come trasmesso dalla Camera dei Deputati. All'audizione erano presenti i senatori Possa (PdL, presidente), Asciutti (PdL, relatore), Garavaglia, Sogliani, Rusconi (tutti Pd). I Cobas sono stati auditi subito dopo Cgil, Cisl, e Uil nell’ordine...

Le posizioni Cgil, Cisl, Uil. La Cgil e la Cisl si sono sperticati nelle lodi del testo “tanto migliorato” dal precedente ramo del parlamento, entrambe le OOSS hanno elencato un bel numero di emendamenti, “importanti” precisi, puntuali e, a nostro giudizio, assolutamente inutili a modificare l’impianto della legge. Anzi sembrano limature e maquillage che rischiano di renderla più presentabile, i migliori:
! garanzie (presunte) per le azioni disciplinari nei confronti dei docenti;
! regolamento del Collegio dei Docenti redatto e approvato dallo stesso C.d.D.;
! pagamento spese vive per gli eletti negli organi regionali e nazionali.
Concludono con un appello ad approvare nei tempi brevi la legge perché non se ne può più di Organi Collegiali vecchi di 38 anni ed una mezza autonomia che va al più presto completata.
La Uil ha manifestato meno entusiasmo e più confusione.
La posizione dei Cobas. Il nostro intervento si è articolato secondo la traccia seguente:
1.       Apprezzamento per la commissione e il suo presidente che non hanno chiesto la sede legislativa diversamente da come è avvenuto alla Camera. Premessa che su 130 mozioni di Collegi dei Docenti tutte si esprimevano contro il DdL 953, che in una gran parte delle mozioni veniva denominato “Ghizzoni - ex Aprea”. Premettiamo, inoltre, che i Cobas ritengono il testo della legge non emendabile, essendo la prosecuzione e conclusione dichiarata dell’Autonomia berlingueriana, che tanti danni ha procurato e sta procurando alla scuola pubblica.
2.       Autonomia statutaria. L'art. 1, a partire dal comma 3, che decreta l’autonomia statutaria delle singole scuole, frantuma e polverizza il sistema scolastico pubblico, rende possibile la cancellazione del valore legale dei titoli di studio e l’assunzione diretta da parte dei DS, obiettivi decennali di Confindustria e sindacati concertativi. (Interruzione del Presidente che assicura che su richiesta del Ministro Profumo ad inizio mandato, la VII commissione del Senato si è espressa decisamente contraria).
Nello stesso articolo 1, il concetto di Autonomia statutaria viene rafforzato in più commi, ma addirittura (Art.1, comma 2, secondo periodo) Stato, regioni, autonomie locali diventano ancillari delle singole scuole autonome, riconosciute tali anche dal modificato art. 117 della Costituzione.

Prosegue un elenco di commi e articoli che rafforzano l’autonomia statutaria, tutti che rendono impossibile ogni forma di controllo dello Stato, visto anche la dismissione di programmi e l’impegno di risorse, suggeriscono il valore zero dei titoli di studio conseguito nelle scuole pubbliche.
3.  Organi Collegiali, articoli da 2 a 6. In questa legge gli OO.CC. non esistono più, la collegialità degli organi non era riferita solo ad una loro modalità di funzionamento, ma anche alla potestà di deliberazione. Citazione art. 7 D.Lvo 297/94 sul collegio e materie nelle quali delibera. Gli organismi scolastici diventano solo consultivi dei DS o del Ministro, e i D.S. Non sono vincolati dai loro pareri o consigli. Spesso i DS rappresentano l’ultimo anello della catena di comando tra Miur e singole scuole, e agiscono impunemente al di fuori delle norme. (Abbiamo dettagliatamente portato l'esempio dei tre presidi recentemente condannati dal Tribunale di Roma per la loro attività antisindacale contro i Cobas, che non hanno pagato in nessun modo).
La libertà di insegnamento non può essere garantita solo sul piano disciplinare, ci sono mille modi diversi in cui i DS possono condizionare, minacciare, e compiere ritorsioni nei confronti sia dei singoli docenti sia degli stessi Collegi.
4.  Ossessione valutativa. L’Invalsi viene inserito in tutte le istanze delle scuole autonome anche quando non dovrebbe proprio avere nessun ruolo: nella valutazione e nella relazione educativa con gli studenti, in una valutazione degli apprendimenti contestualizzati rispetto all’ambiente e alla persona.
In quanto alla valutazione di sistema l’Invalsi, ente di ricerca alle totali dipendenze del ministro, senza alcuna autonomia né indipendenza di ricerca è il meno adatto a ricercare e valutare alcunché nella scuola. L’Invalsi in questi anni non ha ottenuto altri risultati che impoverire l’insegnamento, promuovere il conformismo, svilire il ruolo della scuola italiana, di studenti, alunni e insegnanti.
Conclusioni. Al termine del nostro intervento, il Presidente (Possa) ha fornito una lunga spiegazione sui tempi della legge, della Commissione e dei lavori del Senato: adesso proseguono le audizioni delle associazioni, poi cominceranno i lavoro d’aula per i vari decreti, poi l’approvazione della legge di stabilità, così rimarrebbero sì e no una quindicina di giorni di gennaio che potrebbero non essere sufficienti per l’approvazione del DdL.
Ad esplicita domanda se la Commissione avrebbe fatto richiesta della sede legislativa, dà risposta decisamente negativa e conclude chiedendo ai sindacati di esprimersi chiaramente, come hanno fatto i Cobas, se ritengono auspicabile l’approvazione della legge così come è uscita dalla Camera. Uil, Snals, Gilda e Usb rispondo che NO la legge così non può essere approvata.
L’allineamento dello Snals e dalla Uil al NO alla legge è avvenuto solo dopo il nostro intervento, infatti non ce n’è traccia nelle note scritte presentate prima dell’audizione.
Cgil e Cisl non hanno risposto direttamente alla domanda del presidente, ma sembravano insoddisfatti e preoccupati dall’atteggiamento della Commissione.
L’Ugl non era presente ma aveva mandato una nota.
È evidente che l’imponente mobilitazione in atto ha influenzato direttamente l’atteggiamento della VII commissione del Senato.
dei Cobas Scuola

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