sabato 1 dicembre 2012

PERCHE’ DICIAMO NO AL CONCORSO TRUFFA

di Claudia Atzori, Comitato precari scuola Cagliari

 Qual è il senso di un Concorso per circa 12.000 assunzioni nella scuola pubblica se negli ultimi tre anni ci sono stati oltre 150.000 posti tagliati tra docenti e personale ATA? Nonostante le condizioni critiche in cui versa da tempo il sistema scolastico, soprattutto i precari hanno garantito il funzionamento della scuola in questi anni. Ora, proprio sulla loro pelle il governo pretende di riformare e “modernizzare” l’intero sistema scolastico emascheracome novità le prossime assunzioni, che in realtà rientrano in un piano triennale di immissioni in ruolo già previsto dall’ex ministro Gelmini. Perché il Concorso non è una chance per la scuola ma una truffa? - Perché...
esistono già due graduatorie di merito (le graduatorie di merito GM e ad esaurimento GAE) composte da precari che per accedervi hanno superato prove di concorso abilitante e di idoneità al ruolo. - Perché la sua organizzazione e realizzazione comporterebbero una copertura finanziaria che non possiamo permetterci e in contraddizione con l’attuale politica di austerity imposta dal governo. - Perché il concorso, contrariamente a quanto propagandato dal ministro, non permette ai giovani laureati di entrare nel mondo della scuola ma li illude semplicemente; se il governo avesse voluto sbloccare il turn over non avrebbe aumentato l’età pensionabile. - Perché il Ministero ha dimostrato recentemente, con il concorso per dirigenti scolastici e le prove preselettive dei TFA (tirocinio formativo per coloro che vogliono prendere l’abilitazione all’insegnamento) di non essere in grado di organizzare test adatti a valutare reali capacità e competenze dei candidati (sono stati riscontrati numerosi errori nei quiz proposti ed ora fioccano i ricorsi). - Perché lede i diritti già acquisiti all’assunzione su posti vacanti dei precari. Il concorso è la “soluzione finale” dei precari storici e di quelli più giovani ed è giuridicamente illegittimo perché, oltre a tradire i diritti acquisiti dei precari: - la Giurisprudenza amministrativa, in precedenti casi analoghi, ha ammonito che “è illegittima la delibera con la quale una P.A. indice un concorso pubblico, piuttosto che utilizzare una graduatoria di un precedente concorso per la copertura dei posti banditi, nel caso in cui la stessa graduatoria sia stata in precedenza utilizzata per la copertura di altri posti e la scelta di procedere per gli ulteriori posti con un nuovo concorso non trovi alcuna ragionevole giustificazione, ponendosi in contrasto con il già avvenuto utilizzo della graduatoria”; l’indizione di un nuovo bando di concorso (quindi l’annullamento delle precedenti graduatorie) potrebbe essere ammesso solo se ben motivato e solo se NON rispondesse a scelte illogiche ed irrazionali della P.A, ma questo concorso tutto è, tranne che logico e razionale; - è ormai principio consolidato che il reclutamento del personale docente debba avvenire nel pieno rispetto del principio del merito e un nuovo concorso potrebbe produrre solo l’effetto di agevolare i docenti collocati, proprio sulla base del loro “merito”, nelle basse posizioni di graduatoria e non i docenti che dopo decenni di sacrificio si trovano ad occupare le posizioni alte della graduatoria; - è improponibile il principio di ritenere nulle le vecchie GM solo per alcune classi di concorso, mentre si mantengono temporaneamente in vita per altre classi di concorso; - Con il D.L. 70/11 si è stabilito un piano triennale di immissioni in ruolo con un accordo a “titolo oneroso” avvenuto tra le parti sociali che ha previsto un pesante “dazio” da parte dei precari: rinunciare all’avanzamento di carriera. Con questo piano triennale il MIUR ha visto ed ottenuto il “pagamento” da parte dei docenti, ma oggi non vorrebbe più corrispondere il corrispettivo dovuto (le immissioni in ruolo sulla base delle vecchie graduatorie). Inoltre, quando il legislatore ha previsto questo piano triennale l’ha fatto sulla base dell’applicazione della l. 124/99 così come si presentava in quel momento e con riferimento alle graduatorie esistenti in quella data! Oggi, dunque, non si può contravvenire alle promesse e agli accordi fatti. Sperequazione dell’azione amministrativa; discriminazione e disuguaglianza nel trattamento dei cittadini; parzialità della Pubblica Amministrazione; illogicità e contraddittorietà della motivazione; contraddittorietà tra più atti e tra diversi provvedimenti della PA; disparità di trattamento; ingiustizia manifesta, sono i motivi per cui diciamo NO al concorso e denunciamo la schizofrenia della politica del ministro Profumo nonché la malafede della sua trovata propagandistica. Mentre tutta l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica viene catalizzata dal concorsone, passano sotto silenzio gli ulteriori tagli dovuti alla spending review. Perciò diciamo: NO! A qualsiasi sistema di reclutamento che scavalchi le graduatorie, unico sistema democratico, trasparente e meritocratico di accesso alla scuola. Chiediamo invece: - Nuovi investimenti nella scuola. - Riduzione del numero di allievi per classe e ripristino di posti e cattedre. - Risorse per la lotta alla dispersione scolastica. - Sblocco dei pensionamenti per docenti e ATA - Immissioni in ruolo su tutti i posti disponibili in organico di diritto e di fatto e rispetto del piano di assunzione triennale dalle GAE.

Claudia Atzori 
Comitato precari scuola Cagliari

1 commento:

  1. Concorsone soltanto di nome visto che mette a disposizione poche centinaia di posti in tutta italia ed in sardegna nemmeno in tutte le classi di concorso... e che dire poi dei poveri precari di terza fascia, incastrati anche in quel carrozzone mangiasoldi che è il Tfa?

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