lunedì 31 dicembre 2012

QUELLO CHE L'AGENDA MONTI NON DICE

di Andrea Florit, dal Coordinamento Precari di Venezia, 30.12.2012

Chi potrebbe non condividere i contenuti dell'Agenda Monti sulla scuola (in gran parte copia-incolla di un vecchio documento di Pietro Ichino)? Tanti buoni propositi, tante belle frasi. Si parla di rompere lo schema culturale per cui il significato della professione di insegnante è stato mortificato, di rimotivazione dei docenti e di... riconoscimento del loro contributo, investendo sulla qualità e inserendo premi economici annuali per quelli che raggiungono i migliori risultati.

Peccato che siano frasi che i docenti, negli ultimi anni, si sono sentiti ripetere in continuazione; peccato che la "premessa" a questi buoni propositi siano sempre i tagli, perché prima bisogna ridurre il costo del debito, e solo dopo si potranno creare nuovi spazi di investimento; peccato che un'intera riforma della scuola sia già stata venduta come fatto epocale, ma in realtà servisse solo a ridurre gli organici; peccato che i risparmi ottenuti dovessero servire a "premiare" i docenti, mentre sono solo serviti a coprire il normale bilancio ministeriale. Peccato che nell'Agenda Monti non si dicano quelle che, a nostro avviso, sono le reali intenzioni dell'ex-premier e che il suo governo ha già imbastito negli ultimi mesi o ha già tentato di mettere in pratica.

Le preoccupazioni di Monti per l'Istruzione (pubblicamente espresse) riguardano sostanzialmente l'eccessiva spesa, la dispersione scolastica e l'età più elevata con cui i nostri ragazzi si laureano rispetto agli altri Paesi europei. Il tutto si traduce in due processi fondamentali, peraltro già portati avanti dal suo governo: accorciare di un anno il percorso secondario di secondo grado (gli studi di fattibilità attuati dal ministro Profumo sono già a buon punto e la riforma di riduzione del triennio conclusivo delle superiori potrebbe partire già dal 2014) e modificare il CCNL ripresentando l'innalzamento, pressoché gratuito, dell'orario di servizio dei docenti della secondaria (intesa già sottoscritta dalle Ooss e che attende solo la riconferma di Monti al governo per essere definitivamente attuata). Tagli enormi d'organico a cui l'Agenda Monti non potrà e non vorrà rinunciare, prima di tutto.

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