Coordinamento Insegnanti Cagliari
La Scuola Pubblica,
istituita dalla nostra Costituzione repubblicana, dal dopoguerra ad oggi ha
garantito (pur con limiti e difetti) il diritto allo studio in tutto lo Stato
italiano, dando la possibilità a tutti i cittadini di studiare...
con costi
contenuti, soprattutto se si confrontano con il passato e con altri Paesi. Oggi
però la scuola dei nostri e dei vostri figli e nipoti, si trova a vivere un
momento di grave crisi in seguito ai continui tagli (oltre otto miliardi di euro nel solo triennio
2009/2011) decisi dai governi che si sono succeduti in questi ultimi decenni. Questi
tagli hanno determinato molte drammatiche conseguenze spesso ignorate dagli
organi di informazione:
-
aumento del numero di studenti
per classe, con una limitazione del tempo che ciascun insegnante può dedicare a
ciascun allievo;
-
riduzione delle ore di scuola
(determinato dalla cosiddetta Riforma Gelmini, che di fatto
è una semplice riduzione del tempo scuola);
-
riduzione delle materie di
studio caratterizzanti i diversi corsi e in particolare delle ore di laboratorio negli istituti professionali e tecnici, con
conseguente peggioramento della formazione professionale degli allievi;
-
riduzione delle ore di sostegno
per i portatori di handicap;
-
riduzione di oltre il 20% del
personale ATA (collaboratori scolastici, amministrativi e tecnici) proprio nel momento
in cui si sono attribuite nuove incombenze alla scuola, aumentando i carichi di
lavoro, rendendo sistematico il ricorso allo straordinario, e peggiorando il
servizio offerto;
-
mancata nomina dei supplenti in
occasione delle assenze dei docenti, con sistematica riduzione dell’effettivo orario
delle lezioni;
-
inefficienza delle strutture
scolastiche, che hanno bisogno di cura e manutenzione continua, senza la quale,
lavorare diventa veramente difficile.
Tutto ciò mentre si
continua a finanziare la scuola privata
(contravvenendo
a quanto previsto nella nostra Costituzione)
Nonostante questa continua e sistematica riduzione degli investimenti, e
dell’aumento dei carichi di lavoro per tutti, l’impegno dei docenti e degli
altri operatori scolastici è stato costante, a fronte di un blocco totale, dal
2009, degli stipendi e degli scatti di progressione carriera e della perdita
del posto di lavoro di migliaia di precari “storici”.
Il governo Monti ha recentemente proposto di aumentare le ore di lezione dei docenti delle scuole secondarie a 24 ore, senza un
euro di aumento, fingendo di ignorare che il lavoro dei docenti non si
esaurisce nella lezione e nella partecipazione agli organi collegiali, ma
comprende continui e studi e un’organizzazione sistematica, un “lavoro
sommerso” che assomma a migliaia di ore annue, e che in altri Paesi è stato
calcolato con precisione (per es. in Austria si valuta in 40 ore settimanali). Aumentare le ore di lavoro del personale e dei
docenti significa abbassare la qualità
dell’istruzione, peggiorare la preparazione degli studenti, ostacolare il
recupero dei ragazzi con difficoltà e aumentare la selezione.
La conoscenza e l’istruzione sono beni comuni
primari, diritti irrinunciabili e decisivi per un Paese che riprenda a guardare
avanti e che voglia creare opportunità per le giovani generazioni.
Chiediamo ATTENZIONE per la scuola pubblica, RISPETTO per i
lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno contribuiscono a far funzionare il
sistema scuola tra mille difficoltà, RICONOSCIMENTO del loro ruolo fondamentale.
Chiediamo perciò il sostegno attivo affinché il prossimo governo metta la
Scuola Pubblica al centro
della sua agenda politica, e in particolare:
-
investire sulla Scuola Pubblica,
dirottandovi fondi che si danno alle scuole private e aumentando il budget per l’istruzione e aumentare gli stipendi dei docenti e del personale scolastico;
-
riformare i quadri orari,
ripensando alle finalità della scuola;
-
creare un turn over del personale immettendo
in ruolo sui posti disponibili i precari storici e i giovani laureati.
http://coordinamentoinsegnanticagliari.blogspot.com
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