Scuola pubblica: di tutte/i per tutte/i
La scuola pubblica è un bene comune, che garantisce un diritto
fondamentale, proprio come lo sono la sanità pubblica e la gestione
pubblica dell’acqua. Ci sentiamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori
della sanità, come la scuola tagliata e ridotta ai minimi termini, e
alla cittadinanza che ha chiesto con forza di ripubblicizzare la
gestione del servizio idrico e che vede oggi inattuato il risultato
referendario. Chiediamo:
Il rifinanziamento della scuola pubblica statale,
restituendo gli otto miliardi di euro indebitamente sottratti dal
governo Berlusconi e portando il finanziamento in linea con i paesi
Ocse. Basta finanziamenti alle scuole private! Questo consentirebbe di
rilanciare la qualità dell’istruzione pubblica, diminuendo il numero
degli alunni per classe, provvedendo agli interventi edilizi di messa in
sicurezza e di adeguamento dimensionale degli istituti, aumentando gli
stipendi degli insegnanti e dei lavoratori e garantendo l’accesso a
percorsi di formazione permanente.
L’assunzione dei precari a tempo indeterminato su
tutti i posti vacanti, ottemperando alla normativa europea che impone
la stabilizzazione dei lavoratori che lavorano da oltre tre anni a tempo
determinato nelle scuole.
Il blocco dei progetti di privatizzazione e aziendalizzazione
degli istituti scolastici, a partire dal disegno di legge Aprea –
Ghizzoni, per una scuola pubblica democratica, laica e pluralista, che
garantisca a tutte e tutti una formazione di base e specialistica
critica e indipendente dagli interessi del profitto privato.
La disdetta del patto sulla produttività e la sua
non applicazione al pubblico impiego. Tale accordo scellerato è la via
attraverso cui si vuole reintrodurre quello che il movimento ha già
rigettato, cioè l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario.
L’abrogazione dell’articolo 1, comma 149 della legge di stabilità
che vorrebbe differenziare in base al “merito” i finanziamenti alle
scuole, lasciando ancora più indietro le situazioni di disagio sociale,
ed imponendo sistemi di valutazione che nulla hanno a che vedere con il
ruolo istituzionale della scuola pubblica.
Facciamo appello alle organizzazioni sindacali che condividono la
piattaforma, all’intero mondo del lavoro e della cultura, alle
studentesse e agli studenti, ai lavoratori, le lavoratrici e gli utenti
della Sanità pubblica, al Forum italiano dei movimenti per l’acqua e
alle/ai cittadini che hanno partecipato alla vittoria referendaria,
affinché convergano sulla manifestazione per farla diventare una grande
giornata di lotta unitaria in difesa dei beni comuni fondamentali.
Facciamo infine appello a tutte le forze politiche che hanno a cuore la
difesa e il rilancio della scuola pubblica statale come fulcro del
diritto costituzionale all’istruzione per tutte e per tutti, a
sottoscrivere i quattro punti di piattaforma della manifestazione e a
parteciparvi.
Corteo nazionale a Roma – 2 febbraio 2013, ore 14
Coordinamento Nazionale Scuola
Nessun commento:
Posta un commento