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sabato 12 gennaio 2013

Appello per la manifestazione nazionale della scuola e dei beni comuni del 2 febbraio

Scuola pubblica: di tutte/i per tutte/i

La scuola pubblica è un bene comune, che garantisce un diritto fondamentale, proprio come lo sono la sanità pubblica e la gestione pubblica dell’acqua. Ci sentiamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità, come la scuola tagliata e ridotta ai minimi termini, e alla cittadinanza che ha chiesto con forza di ripubblicizzare la gestione del servizio idrico e che vede oggi inattuato il risultato referenda­rio. Chiediamo:
Il rifinanziamento della scuola pubblica statale, restituendo gli otto miliardi di euro indebitamen­te sottratti dal governo Berlusconi e portando il finanziamento in linea con i paesi Ocse. Basta finan­ziamenti alle scuole private! Questo consentirebbe di rilanciare la qualità dell’istruzione pubblica, di­minuendo il numero degli alunni per classe, provvedendo agli interventi edilizi di messa in sicurezza e di adeguamento dimensionale degli istituti, aumentando gli stipendi degli insegnanti e dei lavoratori e garantendo l’accesso a percorsi di formazione permanente.
L’assunzione dei precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti, ottemperando alla nor­mativa europea che impone la stabilizzazione dei lavoratori che lavorano da oltre tre anni a tempo determinato nelle scuole.
Il blocco dei progetti di privatizzazione e aziendalizzazione degli istituti scolastici, a partire dal disegno di legge Aprea – Ghizzoni, per una scuola pubblica democratica, laica e pluralista, che ga­rantisca a tutte e tutti una formazione di base e specialistica critica e indipendente dagli interessi del profitto privato.
La disdetta del patto sulla produttività e la sua non applicazione al pubblico impiego. Tale ac­cordo scellerato è la via attraverso cui si vuole reintrodurre quello che il movimento ha già rigettato, cioè l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario.
L’abrogazione dell’articolo 1, comma 149 della legge di stabilità che vorrebbe differenziare in base al “merito” i finanziamenti alle scuole, lasciando ancora più indietro le situazioni di disagio so­ciale, ed imponendo sistemi di valutazione che nulla hanno a che vedere con il ruolo istituzionale del­la scuola pubblica.
Facciamo appello alle organizzazioni sindacali che condividono la piattaforma, all’intero mondo del lavoro e della cultura, alle studentesse e agli studenti, ai lavoratori, le lavoratrici e gli utenti della Sa­nità pubblica, al Forum italiano dei movimenti per l’acqua e alle/ai cittadini che hanno partecipato alla vittoria referendaria, affinché convergano sulla manifestazione per farla diventare una grande giorna­ta di lotta unitaria in difesa dei beni comuni fondamentali. Facciamo infine appello a tutte le forze poli­tiche che hanno a cuore la difesa e il rilancio della scuola pubblica statale come fulcro del diritto co­stituzionale all’istruzione per tutte e per tutti, a sottoscrivere i quattro punti di piattaforma della mani­festazione e a parteciparvi.
Corteo nazionale a Roma – 2 febbraio 2013, ore 14
Coordinamento Nazionale Scuola

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