sabato 5 gennaio 2013

UN LIBRO PER UN MINUTO: RESOCONTO DELLA GIORNATA - 3

 
Andrea Corrias
Propongo alcune considerazioni per commentare la bella esperienza di "Un libro per un minuto". Ho potuto registrare, tra le persone incontrate, una forte convinzione in ordine all'importanza della scuola pubblica. Emblematiche le espressioni tipo:<< La scuola è la base della democrazia; il livello di istruzione dei cittadini dovrebbe essere il più alto possibile; la classe dirigente preferisce... una società poco scolarizzata, facilmente manovrabile...>>. Anche i cosiddetti "figli della crisi", incontrati in mattinata, hanno condiviso l'idea che la costruzione di un futuro migliore esiga importanti investimenti in educazione, istruzione e formazione. Sarebbe bello raccogliere queste consapevolezze, amplificarle e svilupparle nell'ambito di una stagione di pubblica discussione che potremmo tentare di alimentare. A chi, felice di ricevere un libro in omaggio, chiedeva come fosse possibile aiutare il movimento, si sarebbe potuto ( e comunque si potrà farlo in futuro) chiedere di partecipare ad uno degli ipotizzati dibattiti. Le classi dirigenti, cinicamente, anche a livello locale, come a tutti gli altri livelli, hanno progressivamente eliminato tutti i luoghi in cui si possa fare analisi pubblica dei problemi e pubblica proposta di soluzioni. Sarebbe bello se le scuole potessero essere la sede in cui avviare e svolgere questi processi di apprendimento collettivo. Sarebbe bello se gli insegnanti potessero collaborare per favorire questi processi di condivisione di risorse cognitive (informazioni, conoscenze, competenze e significati) e la costruzione di documenti scritti per seguitare ad alimentare il pubblico dibattimento e la collegata costruzione di progetti di sviluppo. Ritengo che il livello locale sia quello più adeguato per dare massima risonanza alle esperienze di democrazia partecipativa e deliberativa. Mi candido per discutere, in un futuro convegno che vorremmo organizzare, le connessioni tra questione educativa-formativa e sviluppo locale secondo un approccio sistemico-cognitivo che interpreti il territorio come un sistema aperto e focalizzi l'attenzione sui processi innovativi alimentati dalla creazione di risorse cognitive a mezzo di risorse cognitive. Da questo punto di vista un obiettivo educativo fondamentale sarebbe la costruzione, in ogni membro della società locale di riferimento, e negli studenti in particolare, della visione globale (le parti all'interno e all'esterno del sistema), integrata (le relazioni tra le parti) e prospettica (il modo di perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile: coesione e inclusione sociale, competitività economica e preservazione e utilizzo del risorse naturali). Da questo angolo visuale ogni cittadino dovrebbe poter prendere visione e analizzare criticamente le componenti di ogni progetto di sviluppo (obiettivi, metodi, risorse, soggetti coinvolti, tempi, ...) in qualunque settore (sociale, culturale, politico-istituzionale, economico, tecnologico,...) e l'apprendimento significativo cesserebbe di essere un fatto privato e personale, realizzato dall'integrazione di nuovi oggetti di conoscenza in un sistema di conoscenze pregresse, ma diverrebbe un processo sociale in cui le diverse discipline scientifiche verrebbero applicate nella prospettiva della risoluzione dei problemi.

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