Viale Trastevere pubblica un Atto di indirizzo, una sorta di testamento con i principali provvedimenti per il prossimo governo. Il primo è la riduzione di un anno del percorso scolastico, con l'entrata all'università a 18 e non a 19 anni
ROMA - Ridurre di un anno il percorso
scolastico: è questa l'idea che vuole lasciare in eredità il ministro
dell'istruzione uscente Francesco Profumo al prossimo governo, quando si
troverà il modo di formarne uno. Un anno in meno, ovvero diploma a 18 e
non a 19 anni, in linea con il resto d'Europa.
Una proposta che fu già fatta da Luigi Berlinguer e che torna ora nell'"Atto di indirizzo concernente l'individuazione delle priorità politiche per il 2013", ovvero il documento-lascito predisposto dal ministero.
"Occorre superare - scrive Profumo - la maggiore durata... del corso di studi procedendo alla relativa riduzione di un anno, in connessione anche alla destinazione delle maggiori risorse disponibili per il miglioramento della qualità e della quantità dell'offerta formativa, ampliando anche i servizi di istruzione e formazione". Il ministro nei mesi scorsi ha affidato a una commissione proprio lo studio di questo tema, che avrebbe come conseguenza non indifferente la riduzione delle ore di lezione e del numero di cattedre.
Ma nel documento non si parla solo di anticipare di un anno il diploma. Profumo indica come priorità anche quelle di completare l'attuazione del sistema nazionale di valutazione, potenziare la formazione degli insegnanti e del personale tecnico-amministrativo, promuovere il recupero delle aree scolastiche più compromesse per contrastare la dispersione scolastica (l'obiettivo è l'abbattimento del tasso di 'early school leavers' fino al 10%). E ancora, si auspica il varo di misure di rafforzamento dell'istruzione tecnico-professionale (con l'aumento dei percorsi di alternanza studio/lavoro) e l'anticipo del programma Erasmus for All per allargare la possibilità di studiare all'estero.
Profumo invita poi a proseguire con l'innovazione tecnologica. Un tema, questo, che è stato una sorta di stella polare per la sua gestione e che si è tradotto in interventi concreti come, ad esempio, l'adozione del plico telematico (per l'invio delle 'tracce' della Maturità) e le iscrizioni scolastiche online (salutato proprio nei giorni scorsi come un grande successo).
Capitolo università. Fondamentale, si legge ancora nell'Atto, la promozione del diritto allo studio: borse di studio, prestiti d'onore (in cui convogliare risorse sia pubbliche sia private), ma anche la sperimentazione di nuovi test, in italiano o in inglese, per favorire una scelta della facoltà consapevole.
Capitolo importante anche quello del finanziamento per il quale si ritiene necessario perseguire un modello nel quale concorrano risorse originate da ministeri diversi, dalle Regioni, dall'Europa e dalla fondazioni bancarie.
Una proposta che fu già fatta da Luigi Berlinguer e che torna ora nell'"Atto di indirizzo concernente l'individuazione delle priorità politiche per il 2013", ovvero il documento-lascito predisposto dal ministero.
"Occorre superare - scrive Profumo - la maggiore durata... del corso di studi procedendo alla relativa riduzione di un anno, in connessione anche alla destinazione delle maggiori risorse disponibili per il miglioramento della qualità e della quantità dell'offerta formativa, ampliando anche i servizi di istruzione e formazione". Il ministro nei mesi scorsi ha affidato a una commissione proprio lo studio di questo tema, che avrebbe come conseguenza non indifferente la riduzione delle ore di lezione e del numero di cattedre.
Ma nel documento non si parla solo di anticipare di un anno il diploma. Profumo indica come priorità anche quelle di completare l'attuazione del sistema nazionale di valutazione, potenziare la formazione degli insegnanti e del personale tecnico-amministrativo, promuovere il recupero delle aree scolastiche più compromesse per contrastare la dispersione scolastica (l'obiettivo è l'abbattimento del tasso di 'early school leavers' fino al 10%). E ancora, si auspica il varo di misure di rafforzamento dell'istruzione tecnico-professionale (con l'aumento dei percorsi di alternanza studio/lavoro) e l'anticipo del programma Erasmus for All per allargare la possibilità di studiare all'estero.
Profumo invita poi a proseguire con l'innovazione tecnologica. Un tema, questo, che è stato una sorta di stella polare per la sua gestione e che si è tradotto in interventi concreti come, ad esempio, l'adozione del plico telematico (per l'invio delle 'tracce' della Maturità) e le iscrizioni scolastiche online (salutato proprio nei giorni scorsi come un grande successo).
Capitolo università. Fondamentale, si legge ancora nell'Atto, la promozione del diritto allo studio: borse di studio, prestiti d'onore (in cui convogliare risorse sia pubbliche sia private), ma anche la sperimentazione di nuovi test, in italiano o in inglese, per favorire una scelta della facoltà consapevole.
Capitolo importante anche quello del finanziamento per il quale si ritiene necessario perseguire un modello nel quale concorrano risorse originate da ministeri diversi, dalle Regioni, dall'Europa e dalla fondazioni bancarie.
(03 marzo 2013)
Nessun commento:
Posta un commento