lunedì 18 marzo 2013

Scuola, ricerca shock dell'Ocse sui voti: "I prof favoriscono ragazze e ceti alti"


 Il testo della mail di Amelia Marchi, del Coordinamento di Ferrara "La scuola è di tutti"  alla redazione di Fahrenheit in risposta all'articolo di Salvo Intravaia su "Repubblica"


La "lettura" (che si testa negli OCSE-PISA: nei test Invalsi si testa "italiano") consiste nel dimostrare di aver capito un certo testo attraverso una serie di domande. "Lettura" e "testo" sono intesi in senso molto ampio: anche immagini (i graffiti preistorici, ad es.), anche schede di geografia o geologia sono considerati testi...
Nelle verifiche di italiano, immaginando che gli insegnanti seguano, com'è ovvio, la falsariga delle prove che poi saranno svolte all'esame di Stato (e se non lo fanno assegnano il classico tema, che è lo stesso) si chiede ben altro: interpretazione, capacità critica, commenti personali, costruzione di una struttura argomentativa: tutte cose che i test PISA sulla "lettura" non testano (e che richiedono un maggiore livello di complessità). È una cosa del tutto diversa, che accerta il possesso di capacità e competenze del tutto diverse.
Per la cronaca: ogni test di valutazione, anche quelli Invalsi, attesta che le ragazze vanno meglio in italiano (non è lo stesso in matematica, ad esempio: non dappertutto nei test le ragazze vanno meglio); e ci sono fior di indagini, ben più elaborate di quelle OCSE-PISA, che confermano che il fattore familiare, cioè l'estrazione sociale, determina il successo scolastico, e in Italia in modo più rilevante perché fuori dalla casa in cui si abita ci sono meno librerie e meno biblioteche (cioè meno libri) che, poniamo, in Inghilterra.
È incredibile, piuttosto, che Salvo Intravaia, che è insegnante ed è un ottimo giornalista sulla scuola, riporti acriticamente questa boiata.


Leggi l'articolo su REPUBBLICA



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