Ai docenti che non vogliono piu’ subire in silenzio
L’attacco senza precedenti
nella storia della repubblica alla scuola italiana richiede OGGI una risposta ferma e immediata. Riteniamo
di essere ad un punto di non ritorno nel processo di demolizione della scuola
pubblica , del disprezzo del lavoro e
del ruolo dei docenti e del diritto all’istruzione , come dovrebbe essere in
una società civile. NON POSSIAMO PIU’ ASPETTARE e’ giunto il momento di sentire
la nostra voce per impedire il
dilagare dell’ indifferenza o della
rassegnazione .
In molte città e province
italiane i Collegi dei docenti o Assemblee autoconvocate
- hanno votato documenti
di opposizione all’aumento delle ore di insegnamento settimanale, al DDL 953
(ex Aprea ), al blocco degli stipendi, alla cancellazione della vacanza
contrattuale , per citare solo alcuni degli ultimi provvedimenti del governo
tecnico.
- Hanno deliberato di
intraprendere delle forme di protesta semplici, ma efficaci, preparando una
piattaforma di lotta da sostenere in tutto il territorio nazionale.
Siamo docenti di diversi
Istituti della provincia di Cagliari e proponiamo di costituire un’Assemblea
autoconvocata che discuta e, eventualmente condivida una piattaforma comune di
iniziative.
La sede per la prima
convocazione potrebbe essere l’Istituto comprensivo Ciusa di Via Meilogu, già
sede delle assemblee sindacali Cobas. Crediamo
però che l’Assemblea non debba avere il patrocinio di alcuna sigla sindacale,
per evitare conflitti di appartenenza, perciò, onde evitare malintesi inutili,
informiamo che alcuni di noi sono iscritti o simpatizzanti Cobas, ma anche
Gilda, o CGIL.
Siamo gli stessi che con
uguali modalità, e cioè senza la
copertura di alcuna sigla sindacale, abbiamo intrapreso e vinto, nell’anno
scolastico scorso, una battaglia importantissima, passata nel silenzio
ingombrante degli organi di informazione sia nazionali che territoriali,ottenendo il ripristino
dei corsi serali per lavoratori e il reintegro dei docenti nel ruolo di appartenenza. È stata una battaglia per un diritto
riconosciuto dalla costituzione, iniziata e condotta nei mesi estivi, a
chiusure delle scuole ( il provvedimento era stato varato dalla Gelmini a
Giugno) che ha comportato la rinuncia
per molti di noi, anche non docenti del serale, alle vacanze estive. Abbiamo
lavorato per la raccolta di fondi, con mercatini dell’usato, spettacoli e cene
di finanziamento per poter sostenere i costosissimi ricorsi al TAR. Ma abbiamo vinto, e non era un
risultato facile, né scontato, ma importantissimo.
Ci siamo costituiti in un COORDINAMENTO INSEGNANTI CAGLIARI perchè riteniamo di poter intraprendere oggi una battaglia decisiva, di resistenza e
di sopravvivenza e forse di proposta di una scuola che sia di nuovo il luogo di
promozione di una società giusta e civile.