1°Documento della
assemblea autoconvocata a Cagliari dei/delle docenti delle scuole di ogni ordine
e grado:
·
Per esprimere la netta opposizione alle proposte del ministro
Profumo e al Ddl.n.953(ex l. Aprea).
·
Per la rivalutazione della funzione pubblica della scuola nel
diritto allo studio.
·
Per il riconoscimento del lavoro di tutti gli operatori
della scuola pubblica
Mercoledì 7 novembre 2012
nell’aula magna dell’istituto “Meucci” di Cagliari si è riunita una vasta
assemblea autoconvocata delle/dei docenti di numerose scuole di ogni ordine e
grado della provincia di Cagliari per discutere le recenti proposte del
ministro Profumo contenute nel Ddl "di stabilità" n. 2013 e nel Ddl
n.953 (ex l.Aprea).
Considerato :
·
che il Ddl n.953 (Aprea-Ghizzoni) approvato dalla Commissione
istruzione il 10 Ottobre scorso colpirà definitivamente il modello di scuola
pubblica che cerca di favorire la partecipazione alle decisioni delle
componenti che fanno parte della vita delle scuole, permettendo invece
che finanziamenti privati ne condizionino il lavoro; l'attività didattica sarà
sottoposta a un nucleo di valutazione legato all'Invalsi, già ampiamente
criticato per i famigerati "test".
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che le proposte di legge contenute nel dlg 2013 se approvate
porterebbero da 18 a 24 le ore di insegnamento dei docenti di scuola media di
primo e secondo grado aggravando in modo insostenibile il carico lavorativo dei
docenti che certo non si riduce alle ore di insegnamento ma va molto oltre
(frequenti riunioni di vario genere, preparazione di lezioni, di materiale
didattico, correzione di compiti, recupero di studenti in difficoltà, incontri
con i genitori per citare solo alcuni degli oneri);
·
che tali proposte non solo distruggerebbero la qualità della
didattica ma azzererebbero le possibilità di tutti i docenti precari della
scuola pubblica di ottenere supplenze;
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che tale stravolgimento del carico lavorativo sarà accollato senza
alcuna retribuzione in brutale deroga dal CCNL scuola il cui rinnovo è
fermo dal 2009 ed è stato congelato sino al 2014.
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che la categoria è stata colpita pesantemente sul piano economico
anche dal blocco degli scatti di anzianità dal 2011 e che il governo ha
disposto di continuare a bloccare sino al 2017;
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che si è disposto di non pagare le ferie non godute dei precari
colpendo ulteriormente una fascia di lavoratori assai tartassati e privati di
diritti;
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che si dispone il passaggio del personale docente collocato fuori
ruolo per motivi di salute (attualmente spesso occupato nelle biblioteche
scolastiche) al ruolo di amministrativo nelle segreterie scolastiche
(sovraccariche di lavoro che richiede competenze diverse da quelle dei docenti)
o di tecnico nei laboratori;
·
che è in fase di attuazione un assurdo concorso per docenti in cui
si prevede l'assunzione di 11.892 precari, cifra che copre a malapena la metà
di coloro che sono andati in pensione l'anno scorso, e che riguarda docenti già
abilitati e vincitori di precedenti concorsi.
a ciò si aggiungano:
·
i tagli della riforma Gelmini che colpiscono duramente la scuola
elementare (con la distruzione dei moduli, delle compresenze e la decurtazione
del tempo pieno), la scuola media e superiore in particolare gli istituti
tecnici e professionali;
·
il ricorso alle "classi atipiche", una scelta scellerata
che mortifica e disconosce la professionalità dei docenti tecnico pratici;
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i tagli ai docenti di sostegno agli studenti portatori di
handicap;
·
l'aumento degli alunni per classe
·
i tagli al personale tecnico, amministrativo e ausiliario delle
scuole;
·
i tagli al funzionamento ordinario delle scuole;
Molto
c'è da dire ed è stato detto durante l'assemblea su queste vessazioni addossate
alla scuola pubblica nella più ottusa noncuranza della sua fondamentale
funzione sociale e civile; all’unanimità i docenti rifiutano e si oppongono
alle recenti proposte del ministro e al ddl n.953 ritenendole irrimediabilmente
lesive della pubblica istruzione, del diritto allo studio, dei diritti di tutto
il personale della scuola, e autoritarie, ovvero indegne di un paese
democratico, perché aboliscono il diritto di contrattare a livello nazionale le
condizioni di lavoro.
Si ribadisce: NON UN'ORA
IN PIU' OLTRE LE 18
Chiediamo:
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il ritiro di questi provvedimenti che incombono come una spada di
Damocle
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un serio piano di investimenti con adeguate risorse per la scuola
pubblica e coloro che ci lavorano.
·
A tal fine intendiamo
mettere in atto iniziative di comunicazione e contestazione:
·
realizzare una prossima assemblea autoconvocata per il 16 c.m.
presso il liceo
"Siotto" di Cagliari, dalle ore 16.00;
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aderire agli scioperi del 14 anche con manifestazione, e del 24
novembre;
·
manifestare pubblicamente il nostro impegno funzionale alla
didattica;
·
bombardare la commissione istruzione di email di protesta e
critica
·
interpellare i politici circa le loro posizione e le loro scelte
riguardo alla scuola pubblica;
·
inventare iniziative nelle scuole come: programmare con i collegi
un’ora di lezione collettiva con gli studenti durante la mattina; tenere aperte
le scuole la sera;
·
tenere assemblee autoconvocate a rotazione negli istituti che
renderanno disponibile la sede, per elaborare nuove proposte da
consegnare alle istituzioni;
·
rifiutare gli incarichi aggiuntivi.
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