DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA PERMANENTE DELL’ ISTITUTO “ PRIMO LEVI” QUARTU S. ELENA
Le proposte del governo sull’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti, i tagli ai finanziamenti e la proposta di un Ddl (Ghizzoni ex Aprea) che, se approvato, ridurrebbe la sovranità degli organi collegiali e il ruolo della scuola pubblica, hanno prodotto riflessioni e discussioni in numerosi istituti italiani e fra i docenti di questo istituto.
A tale scopo si
è pensato di attivare uno spazio di dialogo aperto all’interno dell’Istituto
Levi...
, al quale hanno partecipato diverse decine di docenti.
Nella
convinzione che sia necessario ribadire anche all’esterno l’importanza del
nostro ruolo istituzionale, educativo e formativo, anche nella speranza che
possa rappresentare un primo passo verso una discussione più ampia, articolata
e partecipata all’interno del nostro Istituto e della nostra categoria, è stato
elaborato il seguente documento e sottoposto all’attenzione di tutti i docenti
dell’Istituto che con la loro firma, se lo riterranno opportuno, potranno
condividere i contenuti in esso espressi.
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La scuola
pubblica attraversa un periodo estremamente delicato e, dopo 15 anni di
politiche e tagli indiscriminati, rischia di non poter assolvere ai compiti che
la Costituzione
Italiana le attribuisce.
Questa politica
dissennata che non riconosce l’importanza storica e attuale della Scuola
pubblica italiana e la sua funzione sociale, ha portato a una riduzione del
servizio d’istruzione.
Si è giunti,
infatti, alla sua riduzione nelle aree marginali del Paese, a un peggioramento progressivo generale della qualità
della didattica, ad una crescente frustrazione dei lavoratori della scuola,
ridotti di numero, impoveriti dal blocco dei contratti, sempre più marginalizzati
e precarizzati nella loro funzione sociale, infine irrisi da arroganti e
improvvide esternazioni ministeriali.
Gli ordinamenti
scolastici, a partire dalla mancata riforma Berlinguer dei cicli, per
proseguire con le riforme Moratti e
Gelmini, hanno coinvolto la scuola italiana in un meccanismo di
destrutturazione del suo ruolo sociale con l’introduzione di modelli didattici
mutuati da contesti storici e culturali molto lontani dai nostri che, nella
realtà, hanno nascosto un’intenzione di riduzione dello spazio e
dell’importanza dell’Istruzione Pubblica vista solamente in un’ottica puramente
contabile di riduzione della spesa dello Stato.
L’idea di entrare
ora nel merito di tale discussione, può apparire intempestiva, considerata la
crisi di governo in atto. Ma l’iniziativa che s’intende portare avanti non
vuole essere puramente sindacale, ma ambisce a essere qualcosa di più: la
Scuola deve
ritornare al centro del progetto di sviluppo del Paese.
Proprio in
considerazione della realtà nazionale e regionale, caratterizzata da una
profonda e strutturale crisi economica, da una grande difficoltà a reggere la
competizione internazionale e ,addirittura, da una vera e propria deindustrializzazione
accelerata, si ritiene che un’inversione di rotta non possa che partire da una
nuova politica dell’istruzione.
Una scuola moderna ed efficiente non è una
conseguenza dello sviluppo di uno Stato, ma piuttosto ne è una premessa
indispensabile.
In particolar modo l’Istruzione Tecnica,
che da sempre è stata volano della crescita economica del Paese, deve tornare
ad essere il fulcro del nostro sistema produttivo.
Si ritiene, quindi, che proprio in
questo momento di crisi storica e di ricambio di governo, le forze politiche e
sociali debbano riportare la
Scuola al centro del dibattito politico e programmatico con
proposte lungimiranti e nuovi investimenti a breve e medio termine.
Riteniamo che gli insegnanti e tutto il personale della scuola debba essere coinvolto nel progetto di una riforma che veda la scuola come istituzione fondante di una società più civile e giusta.
Riteniamo che gli insegnanti e tutto il personale della scuola debba essere coinvolto nel progetto di una riforma che veda la scuola come istituzione fondante di una società più civile e giusta.
Per dare più forza e continuità alle iniziative intraprese in
questo istituto e in tutto il paese proponiamo
- Astensione dall’effettuare ore eccedenti
- Astensione dalla correzione prove invalsi
- Astensione dall’accompagnare gli alunni in viaggi d’istruzione e visite guidate
- Astensione dalle attività di sistema (funzioni strumentali, coordinamento dei consigli di classe e dei dipartimenti commissioni, responsabilità dei laboratori e dei progetti, ecc.)
- Opposizione per il merito e il metodo ai test INVALSI
- Cancellazione dell’iscrizione ai sindacati
- Autoproduzione di libri di testo e materiali didattici
- Richiesta alle forze politiche di una posizione chiara sulla scuola
QUARTU S. ELENA 14-12-2012
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