Il Collegio Docenti dell’I.I.S. G. Brotzu di Quartu Sant’Elena (Ca) si è riunito, in seduta straordinaria, il 30 novembre 2012 alle ore 16,30 per dichiarare la propria indignazione rispetto a qualsiasi ipotesi di aumento dell’orario di insegnamento settimanale (previsto dall'art.3 comma 42 del DDL di stabilità per il 2013, temporaneamente accantonato) che si basi esclusivamente su una logica ragionieristica e con lo scopo ormai palese di smantellare la scuola pubblica.
I docenti dell’I.I.S. Brotzu
ritengono che tale scelta...
(in disprezzo della normativa del vigente CCNL
2006/2009) sia offensiva, nella forma e
nella sostanza, della professionalità di tutte/i le/i lavoratrici/tori della scuola poiché le misure del DDL in oggetto dimostrano
che non si conosce la realtà effettiva dell'attività degli insegnanti, sempre più
costretti a lavorare a scuola con meno risorse per garantire il diritto allo
studio e una istruzione pubblica di ‘qualità’.
Sentite anche le recenti
esternazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, stupisce che non ci si renda conto che le ore
di docenza sono il risultato di un impegno intellettuale che ci coinvolge ben
oltre l'orario di cattedra: infatti, è necessario preparare e rendere efficace
e proficuo il processo didattico formativo per un'utenza estremamente
diversificata nell'ambito della stessa classe e di più classi nell'arco di ogni
mattinata.
Il Collegio dei Docenti ritiene
che la scuola pubblica abbia subito in questi anni un processo continuo di depotenziamento e
sia stata stravolta da una politica di
tagli i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti: i tagli concordati dai
ministri Gelmini e Tremonti, la riorganizzazione delle classi di concorso, la
soppressione delle sperimentazioni e degli insegnanti tecnico-pratici dagli
istituti tecnici e professionali, la riduzione dei servizi a tutti e in
particolare ai disabili, il ridimensionamento di orari che ha portato alle “cattedre
spezzatino”, i tagli sull’organico del personale ATA e docente, le classi fino
a trentadue alunni, l’utilizzazione in ruoli amministrativi degli insegnanti
inidonei per motivi di salute, il blocco dei contratti e degli scatti
d’anzianità e, per finire, i tagli approvati col Decreto di Stabilità che
riducono ancora una volta i fondi per l’ordinario funzionamento delle scuole e
per qualsiasi progetto didattico.
Infine, il collegio manifesta
contrarietà al finanziamento della scuola privata e al progetto di riforma
degli organi collegiali DDL 953 (ex Aprea) che restringe gli spazi di
democrazia interna e destruttura il sistema nazionale pubblico dell’istruzione.
Tutto ciò
svilisce le finalità sancite negli articoli della Nostra Costituzione
Per
dimostrare il loro sdegno, gli insegnanti mettono ai voti la
sospensione delle attività aggiuntive di seguito elencate; esse sono previste
dal POF approvato nell’anno scolastico in corso ma, nel rispetto degli obblighi
contrattuali in vigore, non rientrano nelle ore curricolari e/o in quelle
afferenti obbligatoriamente alla funzione docente:
1.
attività afferenti al coordinamento delle classi
2.
accompagnamento delle classi in visite guidate e viaggi di istruzione, nonché
in scambi culturali.
3.
ore eccedenti
propongono
inoltre di
1.
sollecitare la convocazione di una assemblea dei genitori e degli studenti
2.
partecipare con una ampia delegazione dei docenti alle sedute del Consiglio di
Istituto
3.
portare l’attività didattica all’esterno della scuola (flash mob ecc.)
Per dare maggiore visibilità
delle attività di cui sopra e di tutto il lavoro sommerso non “riconosciuto” i
docenti si attiveranno per una informazione puntuale e corretta attraverso:
1. comunicazione alle famiglie
2. comunicati da pubblicare nel sito della scuola
3. adesione e promozione di iniziative per
sensibilizzare e coinvolgere tutte le componenti della scuola
4. pubblicizzazione verso l’esterno
Il documento è approvato a maggioranza
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