Nonostante il ministero dell'Istruzione incentivi "l'accrescimento professionale e l'auto-aggiornamento" riconosciuto dalle 150 ore annue di diritto allo studio previste per ogni docente.
Quello che è accaduto al professor Gianni Favro sembrerebbe essere invece l'esatto contrario.
Si tratta di un insegnante che spendeva di tasca sua 2000 euro solo di
tasse universitarie all'anno per migliorare ed accrescere il suo
patrimonio culturale e le sue competenze da trasmettere poi ai suoi
allievi...
Questa sua vivacità formativa gli è però costata il posto: il
dirigente scolastico regionale lo ha infatti licenziato per assenteismo
senza tener conto della giustificazioni presentate dal docente: Favro
non era in giro per i bar ma si recava al conservatorio chiedendo
soltanto di poter sostenere gli esami. Possibilità che gli è stata
preclusa nonostante le regolari iscrizioni. Una vicenda che scoperchia
il fenomeno del mobbing nella scuola: si calcola che lo subiscano circa
75.000 docenti, spesso in silenzio per paura di ritorsioni.
DIRITTO NEGATO - Gianni insegnava clarinetto in una
scuola media di San Vito al Tagliamento in provincia di Pordenone. "I
miei guai nascono dal fatto che nel mondo di oggi i dirigenti scolastici
hanno una supremazia incontrollabile spesso mirata al solo risultato
(leggasi premio in busta paga) ed alla quantità di progetti realizzati.
Poco sembra invece interessare delle modalità e dei contenuti impartiti
agli allievi. Nella concessione dei permessi formativi e nel sostegno ai
disabili si creano cosi conflitti che spesso sfociano in casi di vero e
proprio mobbing a danno dei docenti e soprattutto degli allievi. Per il
mio dirigente è stato facile sanzionarmi ritenendo ingiustificate le
assenze cogliendo l'occasione di una mia illecita esclusione dagli esami
di stato che dovevo sostenere presso il conservatorio. Eppure il
permesso era stato chiesto in modo corretto ed attenendomi a quanto
previsto dalla legge e dal contratto nazionale. Avevo dato al dirigente
scolastico la possibilità di indicarmi quale fosse invece l'esatta
giustificazione che dovevo richiedere oppure ero disposto a far
recuperare ai miei allievi le ore perse. Il tutto perché il
conservatorio ha spedito un certificato errato sulle mie effettive
presenze che quindi non collimava con l'autocertificazione che avevo
presentato alla scuola. Tale vessazione arriva come ritorsione perché a
suo tempo avevo contestato la regolare procedura in un concorso pubblico
a cui avevo partecipato ". Non solo non viene riconosciuto il diritto
all'aggiornamento ma per queste assenze vengono sottratti dal suo
stipendio 4000 euro e poi viene anche condannato a 15 giorni di carcere
per danno all'erario, senza un vero e proprio processo.
PROTESTE ESTREME - All'istituto dove insegnava
arrivano alcune proteste dei genitori che si lamentano di queste
assenze. "Questo non dipendeva certo dai miei auto-aggiornamenti ma
dalla mia mancata sostituzione con un supplente. Il dirigente sosteneva
di non avere insegnanti a disposizione che a me risultano invece
esserci: solo che sono impiegati in attività di libera professione
all'interno della scuola. Il mio licenziamento è anche illegittimo dal
punto di vista formale: manca l'autorizzazione dell'apposita commissione
ministeriale, così come è irregolare il verbale dell'audizione in cui
mi vennero contestati gli addebiti. Ho inviato centinaia di lettere,
ricorsi e tentativi di conciliazione e di sospensiva cautelare, ma
nessuna autorità è mai intervenuta. Vivo nella miseria, sono indebitato
per le spese di avvocati, sto cercando anche su internet tutte le norme e
le possibilità per difendermi. In una delle udienze del ricorso che
avevo fatto in urgenza ho dovuto anche minacciare di bruciare il
tricolore poiché i miei diritti alla difesa mi venivano negati. Non mi è
rimasto che fare il manifestante a vita., sono in sciopero della fame
dal 12 settembre scorso, prima totale ora parziale (700/800 calorie al
giorno) ed ho occupato la scuola dove ero in servizio: vado ogni giorno
nell'atrio ed ho appeso vari cartelloni dove attendo che mi siano
inviati il verbale delle audizioni degli addebiti disciplinari per
poterlo contestare, il certificato completo ed esaustivo delle mie
presenze presso il Conservatorio e la documentazione al fine di
difendermi da queste accuse e da un licenziamento vile ed infamante. La
scuola ha bisogno di una urgente riforma e della formazione dei
dirigenti, a volte inseriti in ruolo con sanatorie e non per meriti,
altrimenti rimarrà preda di continui fenomeni di mobbing a danno di
molti insegnanti che subiscono in silenzio per paura di ritorsioni. E'
necessario altresì istituire immediatamente gli organismi contro il
mobbing. È assurdo che proprio la scuola povera di risorse ostacoli quei
professori volenterosi che a proprie spese e con grandi sacrifici si
auto-aggiornano. Rivoglio il mio posto di lavoro".
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