di Daniela Sala -
Il 24 e il 25 febbraio si vota. Liste e partiti hanno iniziato a presentare i programmi e se sulla centralità della scuola tutti, a parole, sono d'accordo, le proposte concrete sono ben poche. Os.it si propone di approfondire le posizioni e le proposte delle principali liste candidate su: autonomia delle istituzioni scolastiche, reclutamento e formazione dei dirigenti, valutazione dei docenti e dei dirigenti, orario dei docenti, sostegno, edilizia e sicurezza e i tagli.
Ecco intanto con una rassegna dei programmi finora presentati, per la parte relativa alla scuola...
Con Monti per L'Italia
Come già spiegato da Orizzonte Scuola, il premier uscente Mario Monti nella sua “Agenda per un impegno comune” dedica alcuni paragrafi all'istruzione, alla formazione professionale e alla ricerca.
Qualità, merito e inversione di rotta sono le parole chiave. Monti promette generici “investimenti nell'istruzione” e un “piano di investimento in capitale umano”.
Il modello organizzativo deve puntare su “autonomia e e responsabilità” e si sottolinea la necessità di rafforzare il sistema valutativo, Invalsi e Indire. Per quanto riguarda i docenti si dice solo che “devono essere rimotivati e il loro contributo riconosciuto, investendo sulla qualità”. Discorso che si lega alla proposta di inserimento graduale di “meccanismi di incentivazione dei dirigenti scolastici bastai sulla valutazione del rendimento della struttura ad essi assegnata, e degli insegnanti”. Al momento non è dato sapere secondo quali criteri valutativi.
Italia Bene Comune (Pd-Sel-Psi)
La coalizione del centro-sinistra dedica alla scuola il paragrafo intitolato “Sapere” della sua carta d'intenti. Come nell'agenda Monti si sottolinea il preoccupante abbandono scolastico e la “demotivazione del corpo insegnante”. Nessuna indicazione programmatica però: “conviene – si legge nel documento - partire da un principio: nei prossimi anni, se vi è un settore per il quale è giusto che altri ambiti rinuncino a qualcosa, è quello della ricerca e della formazione”.
Occorre, anche secondo il centro-sinistra, avviare un’opera di ricostruzione vera e propria. La promessa? “Nella prossima legislatura partiremo da un piano straordinario contro la dispersione scolastica, soprattutto nelle zone a più forte infiltrazione criminale, dal varo di misure operative per il diritto allo studio, da un investimento sulla ricerca avanzata nei settori trainanti e a più alto contenuto d’innovazione. Tutto ciò nel quadro del valore universalistico della formazione, della promozione della ricerca scientifica e della ricerca di base in ambito umanistico”.
Anche in questo caso non è dato sapere come concretamente saranno raggiunti questi obiettivi e dove saranno reperiti i capitali per l'investimento.
Fare per Fermare il declino
La lista di Oscar Giannino ha pubblicato sul suo sito dieci proposte. Parole d'ordine: razionalizzare la spesa e liberalizzare.
Per quanto riguarda la scuola anche per Fid è necessario “rifondare il sistema educativo”. E a scuola e università è dedicato il nono punto. “Occorre – è scritto – ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione socio-economica delle nuove generazioni”. Non spendere meno ma (genericamente) meglio: “prima di aggiungere benzina nel motore di una macchina che non funziona, occorre farla funzionare bene. (...) Vanno pertanto introdotti cambiamenti sistemici: la concorrenza fra istituzioni scolastiche e la selezione meritocratica di docenti e studenti devono trasformarsi nelle linee guida di un rinnovato sistema educativo.Va abolito il valore legale del titolo di studio”.
Pdl-Lega
Sul sito del Pdl è stata pubblicato tempo fa uno slide-show, con alcuni punti programmatici. Nessun accenno alla scuola. Si attende in ogni caso la pubblicazione di un programma completo.
Movimento 5 stelle
Sintetico e schematico il programma del movimento prevede “l'abolizione della legge Gelmini” come primo punto e la “diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti”. Seguono, tra le altre, la “graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via Internet in formato digitale”, l'insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo”, l”abolizione del valore legale dei titoli di studio”, “risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica”, “valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti”, “insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri (obbligatorio in caso di richiesta di cittadinanza) e “l'integrazione Università/Aziende”.
Per quanto puntuali e schematiche siano in questo caso le proposte, manca comunque qualunque indicazione riguardo alla strada percorribile.
Rivoluzione civile – Ingroia
Parole d'ordine: legalità, alternativa e società civile. Dei dieci punti programmatici il terzo si occupa della scuola. “Vogliamo - si legge sul sito - una scuola pubblica che valorizzi gli insegnanti e gli studenti con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al potere economico dei privati”.
Fratelli d'Italia (Meloni-Crosetto-La Russa).
La neonata formazione politica di centro-destra dedicata ampio spazio ad ognuno dei sedici punti del programma il tredicesimo (“Costruire il futuro partendo da scuola e università”) è dedicato alla scuola. Anche in questo caso si esordisce invocando un ripensamento del sistema educativo che ridia alla scuola un ruolo centrale. Si propone poi un ripensamento (anche in questo caso non meglio specificato) degli investimenti pubblici. “Immaginiamo gli istituti scolastici – si legge nel programma - come poli culturali e aggregativi per il territorio in cui sono inseriti, aperti anche oltre l’orario didattico”.
Si auspica poi una riduzione dei tempi di ottenimento dei titoli professionali e si propone un rafforzamento del “legame tra sistema formativo e imprese”.
Le proposte concrete sono, tra le altre, il “riavviamento del processo di autonomia amministrativa e finanziaria delle istituzioni scolastiche e universitarie e coniugarlo con seri criteri di responsabilità”, l'implementazione dei sistemi di valutazione e di aggiornamento culturale e professionale della classe docente”.
Si sottolinea inoltre l'urgenza del “problema della sicurezza di tutte le strutture scolastiche” che va risolto “rendendo immediatamente disponibili i fondi destinati all’edilizia scolastica già stanziati e non ancora spesi ed escludendoli dal patto di stabilità”.
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