La notizia battuta dalle agenzie, secondo cui il pool di economisti
della lista “Scelta civica” di Mario Monti avrebbe ipotizzato la riforma
del calendario scolastico prevedendo un solo mese di vacanza, ha
destato interesse, perplessità e polemiche.
Secondo indiscrezioni (agenzia Agi), la bozza del documento
sulla
riforma del mercato del lavoro elaborata nello studio del giuslavorista
ex Pd Pietro Ichino giustificherebbe la proposta con questa motivazione:
“Questa misura non vuole andare ad aggravare il lavoro degli
insegnanti, ma modernizzare un sistema che penalizza i genitori
lavoratori. Le attività sportive, di recupero, alternative e per la
comunità possono trovare più spazio se la scuola rimane aperta per 11
mesi l’anno, incoraggiando ogni istituto ad essere autonomo nella scelta
dell’impiego per il tempo in più”.
Mario Sechi, responsabile della campagna elettorale di Scelta civica,
ha smentito l’indiscrezione giornalistica, precisando che “Non è prevista nessuna limitazione a un mese delle vacanze estive delle scuole“.
Smentita o no, appena circolata, l’ipotesi ha comunque suscitato
immediate reazioni negative da parte sindacale con Mimmo Pantaleo della
Flc-Cgil che ha dichiarato: “Evidentemente Monti ha confuso la scuola con un parcheggio dove le famiglie potrebbero lasciare i propri figli“.
Consenso invece, accompagnato da una frecciatina polemica, è venuto
dal PD per bocca di Francesca Puglisi, responsabile scuola del partito,
secondo cui Monti “ripropone ricette Pd respinte dal suo governo. Il programma della scuola approvato nel 2010 dall’assemblea nazionale del Pd – dice la Puglisi- propone ‘scuole aperte tutto il giorno, tutto l’anno e per tutta la vita’“.
Il giallo della proposta merita un chiarimento urgente.
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