L’apice dell’indignazione
La mente è affollata............ impregna di nozioni a volte
quasi banali e altre astruse come prese da
manuale per “lo scienziato da premio nobel”.
manuale per “lo scienziato da premio nobel”.
La data x si
avvicina si avviluppa sempre più sulle teste di migliaia di “sfortunati” che
hanno scelto, ormai ventenni or sono (se non
più) di intraprendere una professione tra le più belle e gratificanti. Il prendersi
cura e veder crescere il discente nelle varie tappe della sua esistenza è
qualcosa di incommensurabile che ripaga dello
studio, dell’ impegno...
quotidiano di essere al “top” per far partire e
gestire oculatamente la “sfida del sapere”.
In preda, a volte, ad attacchi di panico ci
sottoponiamo ad ore ed ore davanti un monitor ed una tastiera in attesa che finalmente dal PC esca la schermata con le
risposte esatte di una batteria di 3.500
test divisa in 70 moduli contenenti ognuno 50 quesiti. Esattamente come i test
di preselezione per entrare all’università o iniziare un’altra
professione; il Ministro e tutto il suo entourage si sono forse, distrattamente, dimenticati che noi
docenti precari storici (quindi non più certo giovincelli) siamo già stati
sottoposti a varie ed innumerevoli preselezioni e selezioni. Non si può
pretendere e far credere che sia giusto il doversi ancora umiliare
e martellarsi il cervello con questi assurdi e
a volte anche offensivi test. Ad esempio nel Mod. 36 in una domanda si chiede
di inserire delle lettere per formare parole di senso compiuto, bene
abbastanza semplice, ma non capisco il
motivo, che ha spinto queste insigne persone, di inserire la parola
handicappato, forse avevano
esaurito il vocabolario? Altre volte invece, nei brani di comprensione del
testo si parla dello stress e delle
sue cause, o si elogiano i test per misurare le capacità di ognuno. Dell’affaticamento e lo stress che provoca lo
strare ore e ore davanti al PC non ne parla nessuno? Già perché il
cartaceo per studiare un po’ più dignitosamente non ci è stato concesso almeno
che spendi dei soldi per comprare dei file che dopo comunque ti devi andare a
stampare con un esborso di denaro non
indifferente. Trovare e ragionare dopo sulle risposte corrette è veramente un
terno all’otto perché il tempo scorre veloce e la giornata è formata da
24 ore compresa la notte che serve per
riposare e recuperare energie. In teoria, ma in pratica se vuoi provarci devi
almeno studiare 10 ore al giorno,
come ti consigliano alcune case editrici (che hanno già incassato con questo
giochetto non so quanti mila euro) e
ti suggeriscono anche di assumere una baby-sitter per i figli o farsi aiutare
dai nonni e perché no trovare delle scuse per non recarsi al lavoro o pseudo
tale (chi è incastrato nelle G.E. non può permettersi, se lavora di giorno in
giorno, neanche la malattia reale altrimenti
perde punteggio). Inoltre ormai, la Scuola Pubblica che riceve dallo Stato
sempre meno finanziamenti, per fare quadrare i conti costi quel che
costi, preferisce non chiamare supplenti e dividere i bambini per le altre
classi oppure chiedere all’insegnante titolare di sostegno di fare da tappa
buchi in presenza, a volte, anche del suo bambino e perché no utilizzare
l’assistente igienico sanitario come docente
di sostegno (questa categoria come gli assistenti al linguaggio dei segni sono
più tutelati di noi insegnanti precari; queste figure sono indispensabili per
il ruolo che svolgono, ma non hanno certo la preparazione e le
competenze di un docente). Ma vuoi che l’indignazione non salga alle stelle????? Tutti gli anni di servizio prestati nelle più
svariate condizioni dove e come ci vengono riconosciuti? In un Paese che
punta alla meritocrazia e se quest’ultima si basa sul superamento o meno di questi riprovevoli test, mi accontento ad emigrare
in un Paese molto più civile e democratico del nostro. Mi rammarica
tutta questa assurda situazione e ancor di più il fatto che nessuna forza
politica abbia fermato questa scelta, perché il Governo è un Governo tecnico,
chi ci rappresenta seduto comodo, e fin
troppo comodo, nelle poltrone non pensa più al bene del Paese e dei suoi
cittadini, ma si lascia trasportare placidamente dalla corrente, immerso nel
suo fiume di denaro e indifferenza non
sapendo, però, che prima o poi il fiume si riversa nel mare dove l’acqua non
è più la stessa e le onde salgono travolgendo quello che trovano sul loro
percorso.
Luisa Genna (Precaria storica)
Nessun commento:
Posta un commento