Mercoledì 05 Dicembre 2012 - 12:14
ROMA
- Negli enti previdenziali e negli enti parco, nel complesso,
dovrebbero esserci 3.300 eccedenze di personale non dirigenziale che se
si cumulano alle 4.028 già previste per le prime 50 amministrazioni
dello Stato portano il totale a 7.300 persone nelle amministrazioni
centrali. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Filippo
Patroni Griffi in una audizione alla Camera spiegando che si tratta solo
delle prime proiezioni.
260MILA PRECARI Nella P.A. ci sono 260.000 precari considerate...
tutte le forme di flessibilità ma non è possibile pensare a una «stabilizzazione di massa»: lo ha detto il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi dicendo che ci sono 130.000 precari nella scuola, 115.000 nella sanità e enti locali e 15.000 nelle amministrazioni centrali.
Il ministro ha precisato che si tratta dei dati del Conto annuale 2011 della Ragioneria (non ancora uscito). «Non si può pensare a una stabilizzazione di massa - ha detto Patroni Griffi - sarebbe contro il dettato costituzionale» e annullerebbe la possibilità di entrata nelle amministrazioni pubbliche dei giovani.
«Ogni soluzione - ha detto - deve essere graduale». Tra le possibilità per risolvere temporaneamente il problema dei contratti in scadenza, ha spiegato il ministro, c'è la deroga al limite massimo per i contratti a termine (36 mesi) portandola in alcuni casi specifici a 60 mesi.
DEROGA DI 36 MESI? Il Governo invierà un atto di indirizzo all'Aran per un accordo quadro che definisca settori e tipologie dove è possibile derogare al limite massimo dei 36 mesi per i contratti a termine nella pubblica amministrazione. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi spiegando che al momento il provvedimento è al ministero dell'Economia per il concerto. Al momento il settore della ricerca ha un limite di 60 mesi ma l'accordo potrà definire limiti diversi per gli altri settori e tipologie.
IN PENSIONE CON LE VECCHIE REGOLE Il personale che risulterà in eccedenza nella pubblica amministrazione sulla base della spending review che avrà entro il 2014 i requisiti per il pensionamento precedenti la riforma Fornero potrà andare in pensione con le vecchie regole. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi a margine di una audizione alla Camera spiegando che questa possibilità non vale per tutti ma solo per coloro che dovessero trovarsi in esubero. «È uno strumento - ha detto - di gestione delle eccedenze».
«Abbiamo avuto per decenni - ha detto il ministro rispondendo a chi diceva che in questo modo ci saranno regole diverse per pubblico e privato - riorganizzazioni nel privato a carico del pubblico. Ci sono state masse di dipendenti che sono passate a carico della spesa pubblica con le riorganizzazioni industriali. Che lo Stato per riorganizzare sè stesso possa procedere alla gestione delle eccedenze anche mandando in pensione persone con requisiti diversi (rispetto al privato, ndr) non lo trovo scandaloso». Patroni Griffi ha spiegato che questo passaggio è senza costi per lo Stato perchè già paga queste persone.
NO ULTERIORE RIDUZIONE Un ulteriore intervento di riduzione del settore pubblico è da scartare. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi in una audizoone alla Camera sulla spending review spiegando che la dimensione del settore pubblico in Italia è «in media Ocse». In prospettiva, ha detto, dobbiamo pensare a una migliore allocazione del personale e a migliore produttività dell'amministrazione pubblica.
260MILA PRECARI Nella P.A. ci sono 260.000 precari considerate...
tutte le forme di flessibilità ma non è possibile pensare a una «stabilizzazione di massa»: lo ha detto il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi dicendo che ci sono 130.000 precari nella scuola, 115.000 nella sanità e enti locali e 15.000 nelle amministrazioni centrali.
Il ministro ha precisato che si tratta dei dati del Conto annuale 2011 della Ragioneria (non ancora uscito). «Non si può pensare a una stabilizzazione di massa - ha detto Patroni Griffi - sarebbe contro il dettato costituzionale» e annullerebbe la possibilità di entrata nelle amministrazioni pubbliche dei giovani.
«Ogni soluzione - ha detto - deve essere graduale». Tra le possibilità per risolvere temporaneamente il problema dei contratti in scadenza, ha spiegato il ministro, c'è la deroga al limite massimo per i contratti a termine (36 mesi) portandola in alcuni casi specifici a 60 mesi.
DEROGA DI 36 MESI? Il Governo invierà un atto di indirizzo all'Aran per un accordo quadro che definisca settori e tipologie dove è possibile derogare al limite massimo dei 36 mesi per i contratti a termine nella pubblica amministrazione. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi spiegando che al momento il provvedimento è al ministero dell'Economia per il concerto. Al momento il settore della ricerca ha un limite di 60 mesi ma l'accordo potrà definire limiti diversi per gli altri settori e tipologie.
IN PENSIONE CON LE VECCHIE REGOLE Il personale che risulterà in eccedenza nella pubblica amministrazione sulla base della spending review che avrà entro il 2014 i requisiti per il pensionamento precedenti la riforma Fornero potrà andare in pensione con le vecchie regole. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi a margine di una audizione alla Camera spiegando che questa possibilità non vale per tutti ma solo per coloro che dovessero trovarsi in esubero. «È uno strumento - ha detto - di gestione delle eccedenze».
«Abbiamo avuto per decenni - ha detto il ministro rispondendo a chi diceva che in questo modo ci saranno regole diverse per pubblico e privato - riorganizzazioni nel privato a carico del pubblico. Ci sono state masse di dipendenti che sono passate a carico della spesa pubblica con le riorganizzazioni industriali. Che lo Stato per riorganizzare sè stesso possa procedere alla gestione delle eccedenze anche mandando in pensione persone con requisiti diversi (rispetto al privato, ndr) non lo trovo scandaloso». Patroni Griffi ha spiegato che questo passaggio è senza costi per lo Stato perchè già paga queste persone.
NO ULTERIORE RIDUZIONE Un ulteriore intervento di riduzione del settore pubblico è da scartare. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi in una audizoone alla Camera sulla spending review spiegando che la dimensione del settore pubblico in Italia è «in media Ocse». In prospettiva, ha detto, dobbiamo pensare a una migliore allocazione del personale e a migliore produttività dell'amministrazione pubblica.
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